“Fu così che nel nostro fortunoso viaggio, qua e là vagando, quasi alla cieca, tra una strada sconosciuta e l’altra, ci trovammo all’improvviso in un grandissimo piazzale di fronte allo scenografico spettacolo di un gigantesco splendido castello. Chiesi a qualcuno di che si trattava, ma non mi seppe dir nulla, forse non era del luogo”.
Giordano Emilio Ghirardi, Un Grande Fiabesco Castello. Riscopro la Reggia di Piazzola (1984)
La storia di questa residenza storica si protrae da cinque secoli. Questa dimora veneziana cinquecentesca, il cui impianto palladiano è stato confermato solo in tempi recenti, subisce una prima significativa trasformazione nel ‘600 da parte del procuratore veneziano Marco Contarini: da casa padronale di campagna diventa una residenza barocca di rappresentanza con un’attenzione speciale all’intrattenimento e al teatro musicale.
Il declino della Villa vissuto durante il XVIII secolo lascia spazio, nella seconda metà del secolo successivo, a una rinascita che si deve alla famiglia romagnola dei Camerini, in particolar modo ai progetti di Paolo. Con lui Piazzola sul Brenta diventa un esempio singolare e avanguardistico di cittadella agroindustriale, sul modello delle company town anglosassoni.
L’anima e la storia culturale della Villa riprendono vita grazie a questa famiglia che venderà però le proprietà e le industrie locali nei primi anni ‘50 del XX secolo.
Nel 1969 Giordano Emilio Ghirardi, che arriva da Milano, acquistando e restaurando la Villa, la riporta al suo antico splendore architettonico e culturale e la trasforma in un centro scientifico aprendola per la prima volta al pubblico. La storia del professor Ghirardi e della Villa di Piazzola sul Brenta si erano già incrociate per caso nel 1944, in una giornata di nebbia. Ghirardi si perde durante un viaggio e si ritrova di fronte a quello che definisce uno “scenografico spettacolo”. È un appuntamento con il futuro e con la storia.
A tutt’oggi la Villa, che dal 2005 è stata ceduta dalla Fondazione G. E. Ghirardi Onlus alla Regione del Veneto, continua a svolgere il suo ruolo di polo culturale di respiro nazionale e internazionale grazie al percorso segnato dal Professore, attraverso attività ed eventi legati ai campi medico-scientifico, artistico-musicale e culturale-sociale, curati dalla Fondazione.
La Villa con il suo compendio monumentale dona al territorio un’identità scenografica unica, sia nella parte architettonica che in quella naturalistica come testimoniano il parco a nord, il giardino, l’oasi di riproduzione faunistica e l’orto botanico, realizzato con piante provenienti da quello di Toscolano Maderno fondato da Ghirardi nel 1964.
La piazza con il suo emiciclo, cuore della vita locale, segna l’ingresso magnificente alla Villa.
Sotto il porticato si trova l’Oratorio di San Benigno, una chiesa che fu cappella privata per i Contarini e i Camerini. Nel 1978 Ghirardi dona alla Città, attraverso la parrocchia, questo Oratorio detto anche “Tempio del Temanza”, destinandolo al culto locale.
Oggi come ieri nello spirito dei predecessori, la Fondazione G. E. Ghirardi Onlus mantiene viva la vocazione culturale di Villa Contarini – Fondazione G. E. Ghirardi facendo appello alle parole del motto cameriniano: “Nulla è arduo per colui che vuole”.